- 18 Aprile 2025
- Posted by: Dott. Edoardo Rivola
- Categoria: P.A. e Organismi partecipati

Eliminato il divieto per ex amministratori locali di ricoprire incarichi nelle stesse amministrazioni o in enti da esse controllati alla cessazione dal mandato.
Con l’entrata in vigore della Legge n. 15/2025, che ha convertito il Decreto Milleproroghe 2025 (D.L. 202/2024) è stato ufficialmente abrogato il comma 2 dell’art. 7 del D.Lgs. 39/2013, eliminando il divieto per ex sindaci, assessori e consiglieri comunali di ricoprire incarichi dirigenziali o amministrativi nelle stesse amministrazioni locali o in enti da esse controllati subito dopo la cessazione dal mandato.
Fino al 2024, il D.Lgs. 39/2013 prevedeva un’incompatibilità temporanea per gli ex amministratori locali, impedendo loro di assumere incarichi dirigenziali o di vertice all’interno della stessa amministrazione o di enti partecipati per un periodo di almeno due anni. Questo limite era stato introdotto per garantire la separazione tra il ruolo politico e quello gestionale, evitando il rischio che un amministratore, terminato il proprio mandato, potesse beneficiare di posizioni di vertice grazie a relazioni costruite durante l’esperienza politica.
Il rischio più evidente che può manifestarsi a seguito della novità di cui sopra è che perda di significato il divieto di pantouflage ovvero del passaggio diretto dalla politica alla dirigenza amministrativa o da un’alta funzione pubblica a un incarico nel settore privato con legami con la PA. Se da un lato questa prassi consente di valorizzare competenze maturate in ambito istituzionale, dall’altro, infatti, solleva problemi di imparzialità e conflitti di interesse.
L’abolizione dell’incompatibilità per gli ex amministratori locali potrebbe dunque favorire dinamiche dove coloro che hanno ricoperto ruoli politici mantengono una forte influenza anche nella gestione amministrativa, riducendo la separazione tra indirizzo politico e attività gestionale.