Dal 15 luglio 2022 tutti gli amministratori e gli imprenditori sono chiamati a:
- istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato, in base al contesto aziendale, per rilevare tempestivamente una possibile crisi;
- attuare uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per garantire la continuità produttiva.
Questi doveri sono stati introdotti dal D.Lgs. 83/22, che ha reso operativo il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/19).
Si tratta di una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda le responsabilità e l’operato degli amministratori: ora l’imprenditore/amministratore di un’azienda deve (pena pesanti conseguenze) adottare precise misure (se impresa individuale) o adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili (se società), al fine di rilevare tempestivamente situazioni di difficoltà, così da poter intervenire prima che sfocino in insolvenza irreversibile.
In caso contrario rischia pesanti sanzioni civili (confisca o pignoramento di beni) e penali (detenzione fino a 10 anni per bancarotta).
Secondo l’art. 3 del D.Lgs. 83/22 l’amministratore deve adottare misure idonee al fine di:
- rilevare squilibri patrimoniali o economico-finanziari;
- verificare la non sostenibilità dei debiti (verso il personale, i fornitori o le banche) e l’assenza di prospettive di continuità aziendale per i 12 mesi successivi;
- ricavare le informazioni necessarie a effettuare il test pratico per verificare la perseguibilità del risanamento.
Il nuovo Codice introduce anche nuovi strumenti di regolazione della crisi: piano di ristrutturazione soggetto a omologazione, concordato preventivo in continuità, composizione negoziata della crisi, concordato semplificato.
La nuova normativa riguarda tutte le aziende (non solo quelle in difficoltà).
Attuare le nuove disposizioni può risultare molto complicato: spesso manca la capacità di programmare a medio-lungo termine, non si sa bene quali indicatori analizzare per valutare la “salute” dell’azienda e non c’è consapevolezza riguardo agli strumenti di risanamento previsti. Di conseguenza, le contromisure rischiano di essere troppo tardive e quindi inefficaci.
NB. I rischi della mancanza di preparazione sono enormi. Basti pensare che i Tribunali si stanno orientando, per esempio, a disporre il controllo giudiziario delle spa o srl laddove manchino gli adeguati assetti, a prescindere da uno stato di crisi.
I nostri servizi in pillole
Check up e certificazione dell'assenza dei segnali di crisi contemplati dalla legge
Analisi interna volta a certificare l’equilibrio economico, patrimoniale e finanziario.
Modelli organizzativi e strumenti per la prevenzione della Crisi di impresa
Implementazione di Modelli e Strumenti per l’analisi, monitoraggio della continuità del business aziendale, anche in risposta alle previsioni del nuovo codice della crisi e dell’insolvenza.
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